"Beatrice d'Este andò sposa a Ludovico Sforza nel 1491 e morì nel 1497. Nei sei anni della sua presenza a Milano fu compagna solidale con i progetti che il Moro perseguiva e che portarono alla legittimazione del suo potere da parte dell'Impero. Amante del lusso, della caccia, del gioco, volitiva e ambiziosa, fu al centro della vita della corte milanese nel momento del suo massimo splendore".
-dalla quarta di copertina-
-dalla quarta di copertina-
Nel 2008 per le Edizioni ETS uscì un pregevolissimo volume che dava conto della giornata di studi su Beatrice d'Este tenutasi nel 1997 presso l'Università di Pavia, per l'occasione del quinto centenario dalla morte. Al tempo non fu evidentemente possibile la pubblicazione degli atti, cosicchè se ne fece carico dieci anni dopo Luisa Giordano, coordinatrice del convegno assieme a Renata Crotti. Ne uscì un volume tematico composto dalle relazioni di chi aveva partecipato direttamente, ma aperto a nuovi contributi che si erano nel frattempo andati sviluppando.
Leggiamo una interessante nota di costume dalla relazione di Alessandra Ferrari (p. 46):
"Da un altro personaggio caro alla corte estense, Bernardino Prosperi, apprendiamo che grazie alla sua fantasia senza pari e alle immense ricchezze di cui poteva disporre, Beatrice conservava nel solo castello di Vigevano ottantaquattro abiti, di modo che il suo guardaroba, come ebbe a commentare durante una visita la madre Eleonora, sembrava «una sacristia apparata di piviali».
Tutto questo sfarzo non appagava soltanto i gusti e le inclinazioni di Beatrice, ma nella mente di Ludovico il Moro aveva anche una chiara funzione pubblica, quale espressione della sua potenza e della ricchezza della casata sforzesca".
L'intero volume è consultabile presso la Biblioteca; non è accessibile al prestito esterno.
Nessun commento:
Posta un commento