(immagine tratta dal "Resto del Carlino" 4 maggio 2018)
Nei pressi dell'anniversario del sisma di sei anni fa (20 e 29 maggio 2012), la città si è svegliata con una ferita in più: il crollo di parte del tetto della chiesa di San Domenico.
Complesso sacro ricchissimo per storia e arte, fu sede dell'ordine dei domenicani fin dalla sua origine, e successivamente ospitò il Tribunale dell'Inquisizione. Al suo interno opere di Gaetano Gandolfi, Carlo Bononi, Giambettino Cignaroli, Luigi Corbi, Francesco Parolini e lo stesso Scarsellino.
Nel dicembre del 2000, la Ferrariae Decus pubblicò un numero del suo "Bollettino", il 17 precisamente, specificamente dedicato alla storia del complesso monumentale e alla presenza dell'Ordine domenicano a Ferrara.
Leggiamo dal contributo di Gianna Vancini: "In un compromesso del 21 maggio 1235 tra la badessa di S. Silvestro in Ferrara e quella di S. Andrea in Ravenna si concorda di assumere come giudice, per una causa di proprietà relativa alla valle di Bozzoletto, il priore dei domenicani di Ferrara.
Il docente di anatomia Giulio Muratori, seguendo il Frizzi, addirittura parla di domenicani a Ferrara quando S. Domenico era ancora in vita. Con certezza era da poco morto a Bologna il castigliano Domenico di Guzman (1221) quando i domenicani nella prima metà del XIII secolo si stabilirono a Ferrara dove costruirono una piccola chiesa, in cui cominciarono a seppellire i loro morti dal 1252.
La tradizione riferisce che la prima chiesa dedicata al grande Santo, per interessamento della nobile famiglia Giocoli e a spese della comunità, venne costruita nel luogo in cui sorgeva la casa di un ortolano, nelle vicinanze del palazzo Gruamonti, luogo in cui una notte si trattenne a pregare S. Domenico, di passaggio per Ferrara. In un anonimo manoscritto conservato alla Biblioteca Ariostea si conferma che la prima chiesa e l'annesso chiostro furono costruiti già prima del 1239 e la loro istituzione prevedeva un priore dei frati predicatori ed un inquisitore".