Presso la Biblioteca è possibile consultare l'intera collana "I classici dell'Arte", nata dalla collaborazione Skira/Rizzoli e distribuita con il Corriere della Sera.
Leggiamo una breve presentazione nel volume dedicato a Carpaccio. L'autore è Manlio Cancogni.
«Carpaccio di cui si è detto ch'era un pittore di genere, un narratore, un contafavole, un fantastico e, passando all'esame critico delle origini, un ferrarese, un fiammingo, un allievo del Mantegna, di Antonello, di Giovanni Bellini, di Piero della Francesca, un "caso difficile" insomma, mi pare che debba essere visto innanzi tutto come un "caso" d'estrema semplicità. Con ciò non si vuole dire che il Carpaccio sia un naif, e ancora meno alla naïveté del Doganiere, si sa anche troppo bene che il Carpaccio era tutt'altro che un ignorante. Aveva visto molto e la sua pittura è piena di riferimenti letterari. La semplicità di cui si parla a proposito del Carpaccio è la capacità di seguire fedelmente la propria natura, utilizzando nel modo più conveniente il materiale fornito dalla propria esperienza, senza altri problemi. E la natura del Carpaccio consisteva soprattutto in un'estrema attenzione alla realtà, in una curiosità lucida per ciò che è visibile, che non ha riscontro nella pittura del suo tempo».
La collana è consultabile presso la sala studio ma pure accessibile al prestito, alle norme di regolamento.