(foto tratta dal sito Ferraraitalia che ringraziamo)
Nel 1952 Luciano Chiappini pubblicò un contributo dal titolo Girolamo Savonarola ed Ercole I d'Este. Il saggio uscì su "Atti e Memorie" della Deputazione Provinciale Ferrarese di Storia e Patria, Vol. 7 - Parte 3., Nuova Serie.
Ne riportiamo un breve estratto:
«I rapporti intercorsi tra Savonarola ed Ercole I d'Este furono tra i più cordiali e rispettosi. Forse non si conobbero di persona, a meno che ciò non sia avvenuto tra il '79 e l'82, durante il soggiorno ferrarese del frate agli Angeli. La prima notizia che ne ha il duca precede di pochi giorni l'arrivo dei francesi di Carlo VIII a Firenze, è infatti datata 5 novembre 1494, consegnata al duca da Manfredo Manfredi, suo corrispondente a Firenze. Dice che a Firenze è ritenuto santo: non ci vuol altro per Ercole che nella lettera del 13 maggio 1495 al Manfredi chiede di consultare Savonarola sulla situazione d'Italia. Fra Girolamo risponde al Manfredi che rifletterà, riservandosi poi di scrivere direttamente al duca. Forse guardava a Ferrara come a un terreno propizio per la sua predicazione. Anche l'umanista pesarese Pandolfo Collenuccio ne scrive con entusiasmo al duca. Ma i sospetti e le irritazioni ufficiali non si fanno aspettare.
Se il confessore ducale, dice Savonarola, scrive al duca circa il veto sulla predicazione e addirittura la scomunica, forse lo hanno condizionato i frati degli Angeli. Affermazione che ci permette di intravvedere una tendenza ostile o perlomeno fredda e sospettosa dei frati ferraresi che, come appartenenti alla Congregazione lombarda, non potevano non disapprovare la defezione di Savonarola e i suoi seguaci dalla stessa con la conseguente costituzione della Congregazione di san Marco, di cui era stato eletto vicario generale».
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