Nell'ultimo contributo pubblicato, Nereo Alfieri citava le isole Elettridi tra i miti arcaici relativi alla foce dell'Eridano. Approfondiamo dunque questo affascinante elemento mitico posto alle radici della storia locale.
«La memoria di Dedalo, assieme a quella di Icaro, si lega alle isole Elettridi, localizzate secondo lo ps. Aristotele nel delta padano, o comunque "là dove scorre l'Eridano [...] nell'intimo golfo dell'Adriatico". L'espressione allude al complesso deltizio del fiume Po. Qui Dedalo, il mitico artiere dei Greci, fabbricò due statue a figura umana, con dedica, e lavorate secondo uno stile arcaico.
[...]
"Sparse" più o meno sull'intero comprensorio lagunare, le Elettridi furono efficacemente ri-localizzate nel delta padano dagli Ateniesi, nel V secolo. Tuttavia a un livello più alto della tradizione, quando questa ancora non distingueva necessariamente tra Elettridi padane e istriane, esse erano ubicate alla foce del Timavo. Così traspare dalla leggenda argonautica, il cui nucleo originale è forse coevo a quello odissiaco».
Benedetta Rossignoli, L'Adriatico greco: culti e miti minori, L'Erma di Bretschneider 2004
La fonte arcaica cui si fa riferimento è un brano del De mirabilibus auscultationibus, di ignoto autore pseudo-aristotelico; segnatamente, il testo seguente:
«Nelle isole Elettridi, che sono situate nell'intimo golfo dell'Adriatico, dicono che ci siano due statue con dedica, una di stagno e una di bronzo, lavorate secondo lo stile arcaico. Si dice che siano opera di Dedalo [...] Dicono che sia il fiume Eridano ad avere formato con i suoi depositi alluvionali queste isole. C'è poi anche un lago, a quanto risulta in prossimità del fiume, che ha l'acqua calda: da esso spira un odore greve e dannoso e nessun animale beve la sua acqua, nessun uccello lo sorvola, ma piomba a terra e muore. [...] Gli indigeni raccontano che Fetonte, ucciso dal fulmine, sia caduto in questo lago: su di esso ci sono molti pioppi, da cui stilla il cosiddetto elettro. Dicono che sia simile alla gomma arabica, ma che si indurisca come una pietra e che, raccolto dagli indigeni, venga trasportato ai Greci. In queste isole dicono che Dedalo sia giunto e, insediatovi, che abbia posto in una di esse la sua statua e nell'altra quella del figlio Icaro».
Per ulteriori approfondimenti, presso la nostra biblioteca è possibile consultare il saggio di Lorenzo Braccesi Ancora su Dedalo, facente parte del volume Spina e il delta padano: riflessioni sul catalogo e sulla mostra ferrarese, a c. di Fernando Rebecchi, L'Erma di Bretschneider 1998.
Infine, a questo link è possibile scaricare il contributo L'Ambra e l'Eridano: Studi sulla letteratura e sul commercio dell'ambra in età preromana, di Attilio Mastrocinque.
Infine, a questo link è possibile scaricare il contributo L'Ambra e l'Eridano: Studi sulla letteratura e sul commercio dell'ambra in età preromana, di Attilio Mastrocinque.
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