Ieri pomeriggio, presso la storica libreria Il Sognalibro, abbiamo assistito ad una conversazione davvero interessante sulla tradizione dell'allevamento di bufale nei territori estensi, impiantato pare da Eleonora d'Aragona e proseguito poi dalla nuora Lucrezia Borgia. Lo avevamo annunciato qui.
«Le bufale non venivano impiegate nei lavori agricoli, bensì per la produzione del latte e di squisiti formaggi come la ricotta (povina) e la mozzarella [...] Eleonora teneva i suoi bufali nei pressi di Finale di Modena (Finale nell'Emilia) ma anche nel Barco appena fuori le mura di Ferrara. Il suo bufalaro Cristofaro da Bergamo teneva 43 bufali e 14 bufalette nati tra il 1481 e il 1482, e i fratelli Merlo ne tenevano 59 nel 1483. Dal 1484 il numero salì ancora a 67. Il Libro delle Bestie di Eleonora segnala i nomi di tutti gli animali, normalmente posti ai neonati dal bufalaro, scegliendo i nomi secondo la sua fantasia, nomi come Peloxa, Rossina, Albanese e Lepra. Di tutto il bestiame degli Estensi, solo a cavalli cani e bufali venivano concessi i nomi».
Il virgolettato è tratto dal contributo di Diane Ghirardo Il bestiame di Eleonora, apparso nel n. 28/2008 della rivista "Ferrara - voci di una città".
Elenco con i nomi delle bufale di Eleonora d'Aragona.
Datato 1483, l'elenco è conservato presso l'Archivio di Stato di Modena, alla Camera Ducale Estense, fondo Amministrazione dei Principi, b. 631 bis, Libro delle Bestie, c. 32 v