giovedì 22 marzo 2018

Un ospedale templare a Ferrara: Santa Maria di Betlemme in Mizzana


Sull'ipotesi che la chiesa parrocchiale di Mizzana sia stata una fondazione templare con annesso ospedale per pellegrini sussistono pochi dubbi. Di seguito alcune indicazioni bibliografiche sull'argomento.
"Proprio negli anni '40 del secolo XII, che segnano in Ferrara un assetto di forte autonomia comunale, e a cavallo della seconda crociata, in questo settore nord/ovest di approdo alla città, il più significativo per i flussi dalla Lombardia, dall'Emilia e dal Veneto, si vanno a situare, in Mizzana, l'ospedale dei templari presso S. Maria di Betlemme e quello dei canonici regolari di S. Frediano di Lucca presso S. Siro, mentre il nosocomio di S. Matteo (forse contemporaneo, e qualificato vescovile nel 1187) passa, tra il 1192 e il 1228, al robusto e specializzato ordine dei crocigeri di Bologna", A. Samaritani L'area medievale degli ospedali per pellegrini a Ferrara, Analecta Pomposiana n.17-18, 1994 pp. 5-20.

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Ne parla successivamente Paolo Sturla Avogadri, sul Bollettino della Ferrariae Decus n. 5 1994, suffragando l'ipotesi con le seguenti argomentazioni:
"a) la chiesa con annesso ospizio era appartenuta all'Ordine degli Ospedalieri di S. Giovanni e, anche se risultava esistere già nel 1146, non risultavano documenti antecedenti al 1312, anno della devoluzione dei beni templari
b) la sua costruzione era a pianta rotonda, a somiglianza del Santo Sepolcro di Gerusalemme che spesso è riprodotto nei sigilli templari
c) era dedicata a S. Maria, come solitamente facevano i Templari, contrariamente agli Ospedalieri per S. Giovanni" (passim, per ulteriori considerazioni).

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Su un altro Bollettino della Ferrariae Decus, segnatamente il n. 13 del 1998, è Silio Sarpi ad esprimersi così:
"La chiesa, sia nella forma rotonda, a somiglianza del Santo Sepolcro di Gerusalemme e sia nella dedicazione a S. Maria di Betlemme, voleva ricordare fabbriche e luoghi della Terrasanta, ben noti ai reduci della prima Crociata. Ma anche Guglielmo III degli Adelardi, dopo il padre, intervenne a Mizzana nel pantheon di famiglia. A lui con ogni probabilità va attribuita l'aggiunta alla chiesa del portico e non è azzardato supporre che quivi sia stato egli pure sepolto"

La foto è tratta dalla pagina di Wikipedia.
Tutte le fonti citate sono consultabili presso la Biblioteca.

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