martedì 26 marzo 2019

Il perduto monastero di Sant'Agostino


Nel 2005 per i tipi di Cartografica Artigiana esce un piacevolissimo libretto curato da Claudio Giovannini, teso a recuperare quanto rimane della Ferrara descritta nell'alzato di Andrea Bolzoni. Il libro si intitola Alla ricerca delle 103  chiese, monasteri, oratori esistenti in Ferrara nell'anno 1782. Riportiamo la notizia che riguarda il monastero, oggi scomparso, di Sant'Agostino:

«Di detto Monastero, fondato nel 1425, non resta che parte del muro di cinta, in cui è ben visibile la sagoma del portone (murato) che dava all'interno della proprietà del Convento, presumibilmente nel cortile posteriore. I fabbricati prospicienti via Coperta richiamano ancor oggi la conformazione del monastero, sebbene la pianta del Bolzoni segnali la Chiesa con entrata da questa via; il grande giardino che invece guarda via C. Mayr ricorda gli orti ed i giardini una volta certamente parte del complesso monastico»

La Chiesa era stata consacrata il 12 marzo 1444 dal beato Giovanni da Tossignano, ed era impreziosita da dipinti dei maggiori artisti dell'epoca. Per averne un'idea, riportiamo la descrizione tratta dalla Memorie istoriche... di Giuseppe Antenore Scalabrini


«Sant'Agostino Chiesa, e Monastero di Monache dell'Ordine di esso Santo, fondato dall'Alise Figlia di Giovanni dal Gallo cittadino ferrarese l'anno 1425, che con quindeci sue compagne nel pontificato di Martino V qui si ritirò. Ad esse furono unite le monache di santa Barnaba [sic], che già erano fuori della Città, dove di presente si trova la Chiesa, e Convento della Croce dei Minimi di S. Francesco da Paola l'anno 1292.
[...]
Adorna questa Chiesa esteriore la soffitta dipinta col Battesimo di Sant'Agostino da Carlo Bononi, benchè da alcuni creduta del Chenda, l'Ornato a fresco è di Francesco Ferrari
Sopra l'Altar Maggiore è la Santissima Annunziata magnificamente dipinta da Sebastiano Filippi detto Bastianino, gli Ornati sul muro sono del Signor Massimino Baseggio, e le Figure del Signore Giovanni Battista Ettori. 
La Tela dell'Altare di Sant'Agostino e San Niccola fu dipinta da Francesco Ferrari. Quella della Beata Vergine con San Gelasio Papa la dipinse Giacomo Parolini, lavoro ammirato molto dalli forastieri, inciso diligentemente dal celebre nostro Andrea Bulzoni
Nella Chiesa interiore hanno una suberba tavola dipinta dal Dosso col Crocefisso, San Giovanni, Sant'Agostino, ed altri Santi, che sgrossato fu rimesso dal signore Francesco Pellegrini con maestria»

nota: "Alise di Giovanni dal Gallo" sarebbe la Ailisia di Baldo che ebbe ruolo nodale nella vicenda ferrarese di santa Caterina Vegri e della nascita del Corpus Domini. Se ne parla qui.

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