Il catalogo online delle opere presenti alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea presenta una Allegoria della notte opera dello scultore Angelo Conti che presentiamo in testata.
Su Angelo Conti, più dettagliatamente leggiamo Eleonora Testoni, La scuola ferrarese di scultura dal 1869 al 1876, in "Annali dell'Università di Ferrara" 3, 2006:
«Era nato a Ferrara nel 1812. Dopo avere seguito i corsi tenuti a Bologna dal neoclassico Giacomo De Maria, si era recato a Roma. Finanziato dal Comune e da mecenati della sua città natale, aveva frequentato le scuole del Campidoglio, l'Accademia di San Luca e fatto pratica nello studio di Alberth Thorvaldsen, sostenitore delle più rigorose teorie del Neoclassicismo. Ritornato a Ferrara i primi giorni del 1831 per consegnare alla Magistratura un suo busto marmoreo rappresentante Ludovico Ariosto, in aprile era ripartito per Roma. Nel 1835, nuovamente rimpatriato, aveva donato al Gonfaloniere due busti in gesso raffiguranti Benvenuto Tisi da Garofalo. Dopo aver realizzato, durante l'ennesimo soggiorno romano, un bassorilievo in memoria del Tisi, negli anni cinquanta aveva lavorato a Ferrara presso Camillo Torreggiani (scultore apprezzato per la sua capacità di coniugare neoclassicismo e verismo borghese). Conti era poi ritornato ancora una volta a Roma».
L'intera biografia è consultabile presso la nostra sede, negli orari di apertura e alle norme di regolamento.
«Era nato a Ferrara nel 1812. Dopo avere seguito i corsi tenuti a Bologna dal neoclassico Giacomo De Maria, si era recato a Roma. Finanziato dal Comune e da mecenati della sua città natale, aveva frequentato le scuole del Campidoglio, l'Accademia di San Luca e fatto pratica nello studio di Alberth Thorvaldsen, sostenitore delle più rigorose teorie del Neoclassicismo. Ritornato a Ferrara i primi giorni del 1831 per consegnare alla Magistratura un suo busto marmoreo rappresentante Ludovico Ariosto, in aprile era ripartito per Roma. Nel 1835, nuovamente rimpatriato, aveva donato al Gonfaloniere due busti in gesso raffiguranti Benvenuto Tisi da Garofalo. Dopo aver realizzato, durante l'ennesimo soggiorno romano, un bassorilievo in memoria del Tisi, negli anni cinquanta aveva lavorato a Ferrara presso Camillo Torreggiani (scultore apprezzato per la sua capacità di coniugare neoclassicismo e verismo borghese). Conti era poi ritornato ancora una volta a Roma».
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