lunedì 10 settembre 2018

Alle origini della "cattiva fama" di Lucrezia Borgia

(Presunto ritratto di Lucrezia Borgia nella Disputa di santa Caterina di Pinturicchio)
immagine tratta da Wikipedia, ad vocem

Comporre un mosaico di notizie "veritiere" circa Lucrezia Borgia risulta particolarmente difficile. I problemi storiografici sono di varia natura, su tutti ovviamente la necessaria riabilitazione della sua figura dal mito romantico della cattiva fama.
Fino a circa un secolo fa, l'alone di malvagità e corruzione che circondava la famiglia Borgia sottintendeva che anche Lucrezia vi fosse strettamente connessa. Di questa fama, Guicciardini era certamente tra i capostipiti, ma fu la letteratura romantica a perfezionare il ritratto riprovevole che tutti conosciamo. La veste "letteraria" è di Victor Hugo che nel 1833 ne fece la protagonista di una tragedia greca; la trasposizione operistica fu di Donizetti. A metà dello stesso secolo il capolavoro di Jacob Burkhardt La cultura del Rinascimento in Italia consacrava anche sul piano storico la "leggenda nera" dei Borgia.
La prima autorevole biografia su Lucrezia si deve allo storico tedesco Ferdinand Gregorovius, autore di una monumentale Storia di Roma nel medioevo. Nonostante la sua imponente documentazione privilegiasse il periodo romano della figlia di Alessandro VI, egli iniziò a portare alla luce la vicenda biografica separando le dicerie dagli episodi accertati, ed inaugurando così la classificazione dicotomica in cui vennero da allora posti tutti gli studiosi di Lucrezia, divisi tra innocentisti e colpevolisti, con effetti anche paradossi per cui ad esempio lui protestante era innocentista mentre il cattolicissimo von Pastor colpevolista.
Solo nel 1901 lo storico inglese Robert Davidsohn analizzando un codice della biblioteca nazionale di Firenze scoprì che Lucrezia aveva assunto l'abito di terziaria francescana ed era stata sepolta con quella veste. Alla religione della duchessa nessun rilievo particolare continuò ad esser dato per lungo tempo, finchè nel 1981 un importante saggio di Antonio Samaritani, v. nota 1, poneva specificamente il problema riesaminando la corrispondenza mantovana della duchessa, i rapporti con i confessori e i monasteri, la vita devota condotta a corte.
Contributo documentario per un profilo spirituale e religioso di Lucrezia Borgia nella Ferrara degli anni 1502-1519, in: Analecta Tertii Ordinis Regularis (ATOR) 14, 1981 
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