mercoledì 13 giugno 2018

La biblioteca perduta dei Certosini/2


"Alla fine del sec. XVI risultano presenti nella biblioteca della Certosa di Ferrara opere di classici: Cassiodoro, Diodoro Siculo, Emilio Probo, Erodoto di Alicarnasso, Orazio, Ovidio, Boezio, Giulio Cesare, Seneca, Cicerone, Quintiliano, Terenzio, Virginio, Strabone, Marco Aurelio; di autori cristiani: Claudiano, Egesippo, Origene, Gioacchino da Fiore, Ubertino da Casale; di letterati italiani: Petrarca (le Senili), Guarino Veronese, Boccaccio (De montibus), Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci, Sannazaro, Panormita, Toscanella, Aldo Manuzio, L.B. Alberti, M. Ficino e Dante; di autori spirituali: Dionigi certosino, Enrico Susone, Guigo certosino, Giovanni Gersone, Pier Damiani, Tommaso da Kempis, Cassiano, Climaco, Taulero, Landolfo certosino, Pietro Sutore, Vincenzo certosino, del trattatista Egidio Romano; sono presenti opere di autori ferraresi: Alberto Trotti, Alessandro Ariosti, Giovanni Albini, Giovanni Maria Verrati, Francesco Visdomini, Paolo Sacrati, Bigo Pittorio, ecclesiastici trattanti materie spesso ascetiche, Giovanni Battista Giraldi e del musico Nicolò da Vicenza".

A. Samaritani, Borso d'Este, presenza certosina, spiritualità umanistica, pietà religiosa a Ferrara (2a metà del '400-1a metà del '500), in Analecta Pomposiana 31-32, Ferrara 2008
volume consultabile presso la sede della biblioteca, alle condizioni di regolamento

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