giovedì 23 luglio 2020

"A un amico sconosciuto, sulla vita solitaria", Guigo I

(immagine tratta dal blog Cartusialover, che ringraziamo)

1. Guigo, il più piccolo dei servi della croce che sono alla Chartreuse, all'onorabile ...: auguro di vivere e di morire in Cristo.

2. Ogni uomo considera felice qualcuno, e io in particolare considero tale colui che non ambisce di essere elevato ai supremi onori in un palazzo, ma che, umile, sceglie di fare i lavori dei campi in un luogo appartato e, dedito alla meditazione, ama ricercare la sapienza nella quiete e desidera sedere solitario in silenzio.

3. Rifulgere negli onori, infatti, ed essere innalzati nelle cariche è, a mio giudizio, una cosa per niente affatto quieta; soggetta ai pericoli, esposta agli affanni, sospetta a molti, sicura per nessuno. Tutto ciò è lieto al suo inizio, oscuro nel suo svolgersi, triste alla fine. Va incontro a coloro che ne sono indegni, disdegna i buoni, si prende gioco, per lo più, di entrambi. E mentre fa essere miseri molti, non rende beato o felice nessuno.

Abbiamo seguito la traccia di Una parola dal silenzio, ed. Qiqajon 1997
Introduzione, traduzione e note a cura di Cecilia Falchini, monaca di Bose 

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