Nel richiamare l'attenzione sulla installazione multimediale presentata alle Gallerie Estensi, che ci consentirà di "sfogliare" sia pure virtualmente quel capolavoro di miniatura rinascimentale che è la Bibbia di Borso, segnaliamo un prezioso volume consultabile presso la biblioteca, pubblicato in occasione delle Celebrazioni del V centenario della morte di Cosmè Tura ed Ercole de' Roberti. Si tratta de La miniatura a Ferrara dal tempo di Cosmè Tura all'eredità di Ercole de' Roberti, Modena, Panini 1998.
A chiosa della segnalazione, abbiamo scelto l'apertura del contributo di Federica Toniolo, "La Bibbia di Borso d'Este: un'officina a Corte e la sua diaspora".
«Fin dal 1450, anno in cui viene nominato signore di Ferrara, Borso d'Este dimostra un grande interesse e una profonda passione per il libro miniato. Egli si fa carico di portare a termine numerose commissioni iniziate da Leonello e ne avvia di nuove mettendo all'opera miniatori già attivi a corte negli anni precedenti quali Giorgio d'Alemagna, Marco dell'Avogaro e Guglielmo Giraldi. È però solo a partire dal 1455 che Borso, forse in questo volendo emulare il padre Nicolò III che pure si era fanno miniare una Bibbia da Belbello da Pavia, dà avvio a una delle più importanti commissioni artistiche mai eseguite a Ferrara, appunto la splendida Bibbia in due volumi, oggi conservata alla Biblioteca Estense di Modena (Lat. 422 = ms. V.G. 12, Lat. 423 = ms V.G. 13). Il codice, al quale il nome del duca rimarrà per sempre associato, per la ricchezza e la qualità dell'apparato illustrativo e per la portata innovativa del linguaggio stilistico apre un capitolo nuovo della storia dell'illustrazione libraria ferrarese e diviene nel contempo evento importante per lo sviluppo di tutta la miniatura padana del Rinascimento; inoltre restituisce uno spaccato esaustivo della cultura figurativa estense, divenuto preziosissimo data la consistente perdita di affreschi e tavole prodotte a Ferrara nello stesso periodo»