martedì 18 settembre 2018

Uno scrigno prezioso nel centro di Ferrara

(foto tratta da Wikipedia)

Kylix è un termine greco per indicare la "coppa da vino", un manufatto in ceramica di uso voluttuario, particolarmente diffuso nei corredi nuziali. Il termine è traducibile in italiano con "tazza". Quella riprodotta in foto è visibile al Museo Archeologico Nazionale di Spina, ed è opera del Pittore di Pentesilea. Peraltro, non è l'unico reperto attribuito a questo autore visibile nella collezione museale; leggiamo da un contributo di Laura Paoli:
"A Spina, il pittore di Pentesilea è presente, secondo Beazley, con sei opere provenienti rispettivamente dalle tombe 308, 433, e 961 di Valle Trebba e 5B, 212B, 18C di Valle Pega. Le forme vascolari su cui sono dipinte le scene raffigurate da questo pittore sono, in ordine di appartenenta alle tombe sopra elencate, un kantharos, una kylix, uno skyphos per la necropoli di Valle Trebba e tre kylikes per quella di Valle Pega. Se poco conosciuti sono i vasi appartenente alle prime tre sepolture, al contrario noti e studiati quelli provenienti da Valle Pega".

Laura Paoli fu relatrice al convegno ferrarese del 15 ottobre 1992, dal titolo "Studi sulla necropoli di Spina in Valle Trebba"; il suo intervento, Il pittore di Pentesilea nella necropoli di Spina, è contenuto nel volume degli Atti pubblicati a cura dell'Accademia delle Scienze, ed è consultabile in Biblioteca alle norme di regolamento.

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