«Tra i disparati interessi eruditi del giovane Filippo Tibertelli de Pisis, l'antica ceramica ferrarese occupò un posto di tutto rilievo tra il 1916 e il 1918, per attenuarsi negli anni successivi, senza tuttavia scemare del tutto. Il futuro pittore cominciò a dedicarsi alla raccolta dei reperti fittili nel 1912, se non addirittura prima...
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De Pisis "amava visitare i vecchi collezionisti di arte antica, come Pasetti, Mayr o Vendeghini, per studiare i loro pezzi e, quindi, tentare di emularli con le sue wunderkammern..."».
Questo breve brano è tratto dal contributo Filippo de Pisis collezionista e cronista dell'interesse per la ceramica graffita ferrarese alla luce di documenti inediti, di Lucia Bonazzi mentre la citazione proviene da Filippo de Pisis pubblicista: le collaborazioni ai giornali ferraresi, 1915-1927, Ferrara 1991 di Lucio Scardino.
L'intero contributo è leggibile nella densa raccolta di saggi "Le due muse - Scritti d'arte, collezionismo e letteratura in onore di Ranieri Varese, a c. di Francesca Cappelletti, Anna Cerboni Baiardi, Valter Curzi, Cecilia Prete. Ed. il lavoro editoriale, Ancona 2012.
Il volume è accessibile al prestito, o consultabile presso la sala studio della biblioteca.