lunedì 3 febbraio 2020

Agli esordi della tipografia ferrarese


«La diffusione commerciale del libro a stampa individua in Ferrara un centro importante: Ferrara è stata sicuramente una delle capitali dell'Umanesimo e del Rinascimento italiano; nell'arco di pochi decenni, in una città di dimensioni alquanto ridotte, ebbero luogo come in uno straordinario laboratorio esperimenti e innovazioni di assoluta qualità. Nell'arte figurativa, nell'architettura, nell'urbanistica, nella letteratura latino-volgare, nel teatro, nell'educazione e nella filosofia, nel pensiero medico e scientifico, nel costume sociale e nell'organizzazione amministrativa si ebbero acquisizioni e risultati di rilievo assoluto. È così che Ferrara sempre ritorna al centro degli studi in discipline anche molto distanti tra loro, in ricostruzioni tese a fornire nuovi dati su una stagione di esemplare creatività. [...]
Ferrara è quindi da considerarsi a tutti gli effetti una delle capitali della cultura scritta
Così si esprime Attilio Mauro Caproni nella presentazione de Il commercio librario a Ferrara tra XV e XVI secolo, opera di Angela Nuovo, ed. Olschki 1998.
La marca tipografica presentata in testa alla lettura (fanciullo che getta i dadi) è di Giulio Vasalini, tipografo del Discorso intorno a i contrasti che si fanno sopra la Gierusalemme liberata di Torquato Tasso per conto della stamperia di Vittorio Baldini.
Ne La tipografia del '500 in Italia, Ascarelli-Menato, Olschki 1989 leggiamo che «[Simone e Giulio Vasalini] pubblicarono sia a Ferrara che a Venezia le opere del Tasso».
È in corso il censimento delle marche tipografiche presenti nel Fondo antico della Biblioteca del Seminario di Ferrara, lo potete vedere qui.

Aspettando il Giubileo

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