martedì 3 marzo 2020

Presenza ebraica in Romagna


«Nel 1538 il Duca di Ferrara autorizzava nuovamente tutti et singuli spagnoli et parimenti tutti et singuli che haverano la lingua spagnola et tutti et singuli portugallesi et tutti et singuli che haverano la lingua portugallese, di qualunque qualitate, condizione et professione che ne siano... ad abitare ed esercitare attività commerciali nei suoi dominii. Pochi anni più tardi, nel 1542, Leuccio da Forlì quondam Mordecaio hispanico richiedeva il permesso di transitare liberamente e, se vi fosseo state le condizioni, di risiedere stabilmente nelle terre di Romagna soggette al ducato estense.

[...]

Attenzione affatto particolare dovrà essere riservata ai registri della cancelleria, specialmente alla serie dei "Decreta". Tra quelli di Leonello d'Este del 1447-1448, ad esempio, figurano le concessioni dei banchi di Lugo e Bagnacavallo. Ancora, nei registri di Alfonso II del 1575-1579 compaiono alcune riconferme per il banco di Bagnacavallo, oltre a indicazioni relative ad ebrei assolti da debiti o autorizzati ad attraversare lo Stato (nel solo periodo settembre 1576-dicembre 1578 ne ho potuto contare una quindicina)».

Gabriele Fabbrici, Fonti modenesi per la storia dell'ebraismo romagnolo, in "Ovadyah Yare da Bertinoro e la presenza ebraica in Romagna" pp. 75-89, Torino, Zamorani 1989.

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