martedì 27 febbraio 2018

Santa Giustina, da prima sede del Seminario a convento di monache agostiniane



"Nel 1584 finalmente, per l'opera appassionata del vescovo Leoni e per l'incoraggiamento stesso di San Carlo Borromeo (presente a Ferrara per tre giorni nel febbraio del 1580), il Seminario viene aperto in santa Giustina e locali annessi", Chiappini Angelini Baruffaldi La Chiesa di Ferrara nella storia della città e del suo territorio, vol. 2, p. 54.

"Chi dal centro della città arriva alla fine di via Garibaldi, vede in piazza Cortebella sorgere un'antica chiesetta ora rifatta e abbellita che prende il nome di s. Giustina. Vi è accanto ad essa il monastero di religiose agostiniane che vivono in clausura, laddove un tempo sorgeva un ospedale e più recentemente il Seminario. Narra il Guarini che quella chiesa venne edificata «da li monaci cassinesi sotto il pontificato di Leone III... unendola essi all'abbazia di s. Giustina di Padova». La chiesa che nella vicenda dei secoli subì varii rifacimenti sorgeva in mezzo a quartieri abbastanza popolati ed ebbe cura d'anime certamente fin dal Mille", B. Pagnin I beni della Chiesa di santa Giustina di Ferrara alla fine del sec. 13 e principio del 16., Studi vari, "Atti e Memorie" n.s., 14 1955, p. 121.

"In fondo a via Garibaldi, nella piazza Cortebella, si trovano la chiesa di S. Giustina e l'attiguo Convento che ospita suore Agostiniane di clausura dal 1916. La chiesa conserva il prospetto aleottiano, mentre il convento, gravemente danneggiato durante la guerra, è stato ricostruito.
La chiesa ha origini antichissime: pare risalga alla fine dell'VIII secolo o ai primi del IX. Fatta costruire dai monaci benedettini Cassinesi alle dirette dipendenze della Badia di Padova (Cenobio Benedettino di Santa Giustina), fu parrocchia fin dal Duecento. L'edificio è stato oggetto nei secoli di varie trasformazioni: alla fine del '500 l'Aleotti ne eseguì una ridefinizione strutturale e venne realizzata la porta in marmo con l'ovale della Madonna dei Lombardi. Nel 1769 vennero aggiungi il campanile e la chiesa interna fu ridotta all'attuale forma ottagonale da Antonio Foschini.
Fin dal 1584 il complesso di S. Giustina era divenuto sede del Seminario che vi rimase fino al 1721 quando fu trasferito al palazzo Trotti Costabili. L'edificio, rimasto libero, venne allora adibito a "Conservatorio per le putte di civile estrazione" o, più sempicemente, "Conservatorio di zitelle". La sua fondazione fu caldeggiata dall'allora arcivescovo di Ferrara cardinale Ruffo, che ne fece i Capitoli approvati dal papa Clemente XI", Le custodi del sacro, a c. di Marina Calore, aa.vv., Tipolito Estense Bego 1999, p. 234. Da questo volume è tratta anche la foto

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