Esattamente vent'anni fa, dal 15 ottobre al 31 dicembre 1998, presso la sala Ariosto della Biblioteca Comunale Ariostea si tenne la mostra bibliografica I Gesuiti e i loro libri a Ferrara - frontespizi figurati del Seicento, curata da Giuseppe Muscardini e Luigi Pepe. In concomitanza uscì un volumetto prezioso, omonimo, contenente i saggi di Alessandra Chiappini, Giuseppe Muscardini, Giacomo Savioli, Maurizio Villani. Luigi Pepe curò anche questa pubblicazione.
Leggiamo insieme un breve brano dall'intervento del curatore.
"La presenza dei gesuiti a Ferrara si intreccia più volte con la grande storia dai primi fermenti della riforma cattolica che videro il passaggio a Ferrara di Ignazio e la presenza dei suoi compagni Rodriguez e Jay in città, protetti da Vittoria Colonna, agli interventi di Ercole II a favore della nascente Compagnia, alla forzata conversione di Renata di Francia ottenuta da Pelletier, alle vicende della Devoluzione e dell'interdetto di Venezia che portarono a Ferrara Bellarmino e Possevino, allo straordinario fiorire della scienza nel Seicento per merito dei ferraresi Cabeo, Riccioli e Bartoli, ai rifugiati ex-gesuiti a Ferrara (Zorzi, Andres, Monteiro) e al progetto di Enciclopedia Italiana.
Ignazio di Loyola (Iñigo Lopez de Loyola, nato nel 1491 nei Paesi Baschi) fondatore della Compagnia di Gesù, santo per la Chiesa Cattolica dal 1622, era stato un cadetto nobile senza risorse cresciuto con poca istruzione alla corte spagnola. Nel 1521 partecipò alla difesa di Pamplona, rimanendo gravemente ferito. Nella lunga convalescienza ebbe una crisi spirituale e cominciò a professare con fervore la religione. Uno dei suoi primi atti dopo la conversione fu un avventuroso viaggio in Terrasanta (1522) di ritorno dal quale Ignazio passò anche per Ferrara nel 1524."
-continua-
La pubblicazione fa parte del fondo locale ed è consultabile in biblioteca
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