(immagine tratta dal sito Il professore, che ringraziamo)
Proponiamo oggi un breve brano tratto dal contributo di Chiara Franceschini La corte di Renata di Francia (1528-1560), pubblicato all'interno del volume 6 della prestigiosa Storia di Ferrara pubblicata nel 2000 per i tipi di Corbo editore.
"Dall'inizio alla fine del periodo in cui Renata di Valois, figlia di Luigi XII e di Anna di Bretagna, visse a Ferrara, e cioè dal 1528 al 1560, il complesso di familiari e servitori al suo servizio fu costantemente all'origine di squilibri e tensioni interne alla Casa d'Este, che si ripercossero sui rapporti diplomatici tra il Ducato e la Corona francese. Appare dunque opportuno chiedersi perchè la maison della duchessa fosse al centro di tanti contrasti. Il compito è facilitato dal fatto che la più ricca e meno scandagliata documentazione superstite relativa a Renata di Francia riguarda proprio la sua corte. Mentre, infatti, la corrispondenza personale della duchessa venne per la maggior parte distrutta a Ferrara insieme con i suoi libri perchè troppo compromettente, la quasi totalità dei registri amministrativi della maison è pervenuta fino a noi grazie, con ogni probabilità, a una successione ereditaria matrilineare. Alla morte della duchessa, avvenuta a Montargis nel 1575, i registri restarono presumibilmente alla figlia Anna, che in seconde nozze aveva sposato Jacques de Savoie duca di Nemours, e confluirono verso la metà del Seicento nell'archivio dei Savoia.
Se questa fonte è stata relativamente trascurata, ciò si deve soprattutto al fatto che l'attenzione degli studiosi si è concentrata sulle vicende personali di Renata e sulla questione della sua fede religiosa, assai più che sul contesto istituzionale ecultrale in cui aveva vissuto. Gli argomenti più dibattuti dalla storiografia sono stati la durata e le implicazioni della visita di Calvino a Ferrara, la sincerità del ritorno di Renata al cattolicesimo nel 1554 e la professione di fede al momento della morte, mentre il suo "piccolo circolo di corte", pur riconosciuto come centro importante nella mappa dell'eresia in Italia, è rimasto sempre sullo sfondo".
L'intero articolo è consultabile in biblioteca secondo regolamento.
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