(immagine tratta da WikiVisually, ad vocem)
Quante volte ai ferraresi in transito per la "Cittadella della Salute" - ex Arcispedale S. Anna - sarà capitato di leggere l'indicazione "Aula Leoniceno"? talmente tante da non farci nemmen più caso. Già, ma chi era Nicola Leoniceno?
Sconosciuto ai più, ma stimato dai contemporanei al punto da riscuotere l'ammirazione di Erasmo da Rotterdam, arrivò nella nostra città a 36 anni e poi vi rimase pressochè ininterrottamente fino alla morte, giunta peraltro in età molto avanzata.
Sconosciuto ai più, ma stimato dai contemporanei al punto da riscuotere l'ammirazione di Erasmo da Rotterdam, arrivò nella nostra città a 36 anni e poi vi rimase pressochè ininterrottamente fino alla morte, giunta peraltro in età molto avanzata.
Leggiamo cosa ne scrive Carlo Rubbini: «Il più insigne dei medici ferraresi del '400 è senza dubbio Nicolò Leoniceno, nato nel 1428 a Lonigo o forse a Vicenza da famiglia originaria di Lonigo. A diciotto anni dopo aver compiuto gli studi classici divenne allievo della scuola medica di Pavia e a venticinque anni conseguì la laurea. Dal 1453 al al 1462 mancano precise notizie, poi per due anni cioè fino al 1464 fu forse insegnante a Padova [...] nel 1464 Borso chiama il Leoniceno per insegnare all'Università. Il Leoniceno vi insegna dapprima filosofia greca e solo più tardi vi ebbe l'insegnamento della medicina, che nella prima metà del secolo non aveva avuto parte nel programma dello Studio».
Ancora, sappiamo che fu protagonista di primo piano del convegno tenutosi a Ferrara nel 1497 per volere di Ercole I d'Este "intorno all'identificazione della sifilide, alle sue cause e alle relative cure". Le sue posizioni sono esposte nel bel volume di Chiara Beatrice Vicentini e Donatella Mares, v. bibliografia: «Nella sua celebre lettera ad Angelo Poliziano "De Plinii aliorumque in medicina erroribus" criticò gli arabi, Plinio ed altre autorità fino allora indiscusse.Valendosi poi della perfetta conoscenza del greco e del latino e della sua maestria quale medico e naturalista, introdusse quel metodo critico revisionistico anche ai testi scientifici dell'antichità greca e latina e diede così inizio ad una nuova era del libero esame dell'osservazione della natura attraverso il metodo sperimentale».
Bibliografia consultata: C. Rubbini, La medicina e le battaglie di Leoniceno, in: Ferrara, il Po la Cattedrale la Corte dalle origini al 1598, vol. 1, Bologna, Alfa 1978
C.B. Vicentini - D. Mares, Dall'Hortus sanitatis alle moderne farmacopee attraverso i tesori delle biblioteche ferraresi, Ferrara, Tosi 2008
Entrambi i testi sono reperibili e consultabili in biblioteca, alle norme di regolamento.
Nessun commento:
Posta un commento