giovedì 15 dicembre 2022

Si è spento mons. Mario Dalla Costa

 

Una grande perdita, per il Seminario e per l'arcidiocesi tutta. Mons. Mario Dalla Costa aveva ricoperto tanti incarichi, ma quello per cui ci è più caro è il titolo di Rettore del Seminario, carica da lui ricoperta per ventidue anni (1992-2014).
Le esequie si terranno presso la Basilica di San Francesco venerdì 16 alle ore 15:30, precedute da una veglia di preghiera guidata da mons. Manservigi, Vicario generale della Diocesi, veglia che avrà luogo presso il Santuario del Crocifisso di San Luca (via Fabbri 414), dove la salma del Rettore sarà accolta ed esposta alla venerazione dei fedeli fin dalle ore 15. Altre indicazioni qui.
All'anima cara di Mons. Dalla Costa rivolgiamo un arrivederci colmo di gratitudine per il lavoro da lui svolto presso questo seminario.

mercoledì 28 settembre 2022

Ferrara celebra la sua patrona

 

La venerazione dei ferraresi per la Madonna delle Grazie è attestata fin dal 1570, forse in relazione al drammatico evento sismico che distrusse gran parte della città. Tre secoli più tardi, in data 28 settembre 1849, un pronunciamento solenne di papa Pio IX dichiarò la Madonna delle Grazie PATRONA PRINCIPALE DI FERRARA.
Quest'anno, a causa del perdurare dei lavori di restauro alla Cattedrale, le celebrazioni si svolgeranno presso la basilica di san Francesco. Qui potete leggere il programma e le modalità.

mercoledì 17 agosto 2022

I Pellegrinaggi dell'UNITALSI - Ferrara

L'Unitalsi - sezione Emilia Romagna, sottosezione di Ferrara - anche quest'anno propone pellegrinaggi nei luoghi sacri con accompagnamento ai non autosufficienti. Si segnalano le due tappe estive a Lourdes - una delle quali con possibilità di viaggio aereo - e il ponte di Ognissanti a Medjugorje, in pullman. Questo il calendario completo:


Si sottolinea ancora una volta la disponibilità e dedizione dei volontari che si impegnano a titolo completamente gratuito per organizzare, accompagnare, assistere durante il pellegrinaggio le persone non autosufficienti.

martedì 12 luglio 2022

Alla scuola di preghiera di santa Teresa di Gesù

 

Avvicinandosi la ricorrenza della Madonna del Carmelo (16 luglio) ci accostiamo ad una delle principali figure dell'ordine carmelitano, santa Teresa d'Avila riformatrice delle Carmelitane Scalze. Da una raccolta di scritti pubblicata nel 1981, Dammi di quest'acqua, a cura delle sorelle Carmelitane del monastero di san Giuseppe a Roma, traiamo alcune riflessioni sulla meditazione.
«Chiamo meditazione un discorso (ossia riflessione) fatto con l'intelleto nel modo seguente. Cominciamo col pensare alla grazia che Dio ci ha fatto nel darci il suo unico Figlio; poi percorriamo tutti i misteri della sua gloriosa esistenza. Oppure cominciamo con l'orazione nell'orto, seguendo nostro Signore fino alla sua crocifissione - questa è un'orazione assai bella e meritoria (M VI, 7-10).
Quelli che sanno discorrere con l'intelletto, non devono impiegare in questo tutto il tempo dell'orazione, benchè, trattandosi di un lavoro molto meritorio e delizioso, sembri loro di non dover avere un istante di riposo. S'immaginino, invece, di essere alla presenza di Gesù Cristo, gli parlino e godano di stare con Lui senza affaticare l'intelletto. Non si preoccupino di fare ragionamenti, ma gli espongano semplicemente i loro bisogni, umiliandosi nella considerazione di quanto siano indegni di stare alla sua presenza. E per non annoiare l'anima col darle sempre lo stesso cibo, ora facciano una considerazione e ora un'altra (V 13,11). Possiamo molto aiutarci sia considerando la nostra miseria e ingratitudine verso Dio, sia ricordando quanto Egli ha fatto per noi, la sua passione dolorosoa, la sua vita piena di agustie, e sia ancora entusiasmandoci nella contemplazione delle sue opere, della sua grandezza, del grande amore che ci porta... Se poi vi si aggiunge un po' di amore, allora l'anima gioisce, il cuore s'intenerisce e vengono le lacrime (V 10,2).
Molte anime trovano maggior vantaggio nella meditazione di altri soggetti che non di quelli della passione, perché in quel modo che in cielo vi sono molte mansioni, vi sono pure molte vie per l'orazione... A certi è più giovevole considerare la grandezza di Dio nelle sue creature, l'amore che ha per noi e che palesa dovunque. Anche questa è una manera assai utile, purchè non si lasci di tornare spesso alla vita e alla passione di Cristo, da cui ci è venuto e ci viene ancora ogni bene (V 13,13)».
*abbreviazioni usate per le citazioni:
M sta per Mansioni o "Castello interiore"
V sta per Vita.

Segnaliamo per completezza che sabato 16 luglio a Comacchio nella Chiesa del Carmine alle 18,30 si svolgerà la Messa solenne presieduta dall'arcivescovo e a seguire la processione.

mercoledì 29 giugno 2022

Preghiamo per la pioggia

 

(foto tratta dal sito Rai, che ringraziamo)

Il "grande fiume", e con esso tutte le realtà fluviali italiane, sta vivendo un periodo di straordinaria siccità. Fra le tante iniziative messe in campo per fronteggiare l'emergenza, rilanciamo quella particolarmente cara ai credenti della preghiera collettiva, così come proposta dall'arcivescovo Gian Carlo Perego.
Al termine delle celebrazioni di domenica prossima 3 luglio, si chiede ai sacerdoti e con essi a tutto il "popolo di Dio" di recitare la seguente orazione:

«Grazie a te, o Dio nostro padre, che nell'acqua tua creatura ci hai aperto il grembo della vita. Grazie a te per l'onda che irriga, il lavacro che purifica, la bevanda che disseta, il fonte della nostra rinascita Cristo tuo figlio.
Fa' o Signore che ogni uomo possa sempre godere di questo refrigerio e conservando limpida e casta l'opera della creazione veda in essa il riverbero della tua bontà e un invito costante alla purezza del corpo e dell'anima.
Donaci, o Dio, la pioggia di cui abbiamo tanto bisogno perchè, aiutati dai beni che sostengono la vita presente, tendiamo con maggiore fiducia a quelli eterni. Per Cristo nostro Signore»

Ricordiamo anche il santo da invocare nei periodi di siccità, che è san Francesco Antonio Fasani. Altri santi cui volgere la propria devozione sono indicati qui.

lunedì 20 giugno 2022

Celebrazione dei Vespri della solennità del Sacro Cuore

 

«L'idea e la prassi di volere, nella devozione al S. Cuore ("ora santa"), consolare il Signore, specie nella sua agonia all'orto degli ulivi e nella sua passione, partecipando con dolore alla sua tristezza per il peccato e l'ingratitudine del mondo che rigetta il suo amore, ha bisogno oggi di una interpretazione particolarmente accurata sotto l'aspetto dogmatico e religioso-pedagogico. In caso contrario le obiezioni psicologiche e religiose, che molti muovono alla devozione al S. Cuore, si rafforzeranno».
Così Karl Rahner, alla p. 73 del suo La devozione al Sacro Cuore, uscito nel 1977 per i tipi delle Paoline di Catania.
Per celebrare degnamente i Vespri solenni, l'Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio ha organizzato un Concerto con la Cappella musicale Pontificia Sistina presso l'Abbazia di Pomposa, nella serata di venerdi 24 giugno 2022. La celebrazione sarà presieduta da S.E. l'Arcivescovo Gian Carlo Perego.
I dettagli della serata sono presentati nella pagina dell'Arcidiocesi, segnatamente qui.
L'ingresso è gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili, ma sarà possibile seguire l'evento presso il canale youtube dell'Ufficio Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi.

lunedì 13 giugno 2022

La processione del Corpus Domini: Camminare con il Signore

 


Il 16 giugno p.v. anche a Ferrara avrà luogo la consueta processione dedicata alla solennità del Corpus Domini. Il corteo si snoderà a partire dalle ore 19 dalla Basilica di San Francesco seguendo il percorso: via Voltapaletto - via Canonica - piazza Trento Trieste (con sosta presso il campanile del Duomo cittadino) - via Mazzini - via Saraceno - via Borgo di Sotto - via Borgovado, con arrivo alla Basilica di Santa Maria in Vado, sede dell'Unità pastorale. Qui il programma.
Sul significato profondo di questa celebrazione sono molti gli autori che ci hanno lasciato commenti e interpretazioni. Tra questi, abbiamo scelto la riflessione del Papa Emerito Benedetto XVI, contenuta in Cercate le cose di lassù - Riflessioni per tutto l'anno, ed. Paoline, Milano 2005.
«Stare insieme davanti al Signore e con il Signore ha avuto fin dall'inizio come presupposto fondamentale anche il cammino verso di Lui. Infatti, non si sta insieme normalmente. Perciò la statio era possibile solo se prima ci si radunava e si andava gli uni verso gli altri nella processio. Questo è il secondo invito del Corpus Domini. Possiamo andare gli uni verso gli altri, possiamo accostarci al Signore solo in questo procedere, in questo uscire e incamminarci in cui superiamo i nostri pregiudizi, i limiti e le chiusure, e procediamo, ci accostiamo a Lui e andiamo là dove possiamo incontrarci.
Anche questo vale sia nell'ambito ecclesiale come in quello mondano. Purtroppo conosciamo anche nella Chiesa la frattura, la rivalità, la diffidenza. La processione deve tornare a essere per noi un invito ad andare avanti, a procedere verso di Lui, a sottoporci insieme al suo criterio, e nella fede comune nel Dio fatto uomo che a noi si dona sotto forma di pane, a fidarci di nuovo l'uno dell'altro, ad aprirci agli altri e a lasciarci condurre insieme da Lui».

lunedì 21 marzo 2022

Sulla contemplazione, dalla "Nube dell'inconoscenza"


dal par. 7, "Come comportarsi durante la preghiera nei confronti degli altri pensieri, specialmente di quelli che sorgono dall'intelligenza naturale o da avidità di sapere".

È inevitabile che nella tua mente sorgano pensieri e idee che cercano di distrarti in mille modi diversi, ponendoti domande del tipo: «Cosa cerchi?... che speri di ottenere?». A tutte queste domande devi rispondere: «Dio solo io cerco, lui solo desidero». E se i pensieri continuassero: «Chi è questo Dio?» rispondi che è il Dio che ti ha creato, ti ha riscattato e ti ha chiamato a compiere quest'opera. E devi dire loro: «Non agitatevi, tanto non riuscirete mai a raggiungerlo». Disperdili volgendoti a Gesù con un ardente desiderio d'amore.
Non ti sorprendere se i pensieri che sorgono sembrano buoni e santi o se ti pare che possano aiutarti nella preghiera. Può darsi anche che ti trovi a pensare alla meravigliosa qualità di Gesù, al suo amore, alla sua dolcezza, alla sua misericordia. Se vi presti attenzione, tali pensieri avranno ottenuto quello che vogliono e, continuando nel loro chiacchiericcio, ti distrarranno ancora di più con la passione di Cristo. Seguiranno altri pensieri sulla sua grande bontà e saranno ben lieti che tu continui a prestare loro ascolto. In breve tempo ti troverai a pensare alla vita di peccato che hai condotto e non sarà difficile che ti sorga l'immagine di qualche posto dove hai vissuto nel passato. E tutt'ad un tratto ti troverai con la mente in preda alla dispersione.
Eppure non si trattava di pensieri cattivi! Anzi, erano buoni e santi, a tal punto che chi crede di progredire nella vita spirituale senza avere prima meditato più e più volte sulla sua passata vita di peccato, sulla passione di Cristo e sulla bontà, perfezione e magnanimità di Dio è destinato a smarrisi e a perdere di vista la meta da raggiungere. Ma chi ha meditato tutto ciò per lungo tempo deve trovare il coraggio di coprirlo con una nube di oblio se vuole avere qualche speranza di perforare la nube di inconoscenza che si trova tra lui e il suo Dio
("La nube dell'inconoscenza", presentazione di p. Louis-Albert Lassus, Torino, Gribaudi 1988)

mercoledì 9 marzo 2022

Elogio dell'armonia

 


MEDITAZIONE E CONSAPEVOLEZZA

Chi ha la mente sana non compete con il mondo né lo condanna: la meditazione gli farà conoscere che nessuna cosa è quaggiù durevole, ad eccezione degli affanni del vivere.
Chi la ha mente sana non compete con il mondo né lo condanna: la meditazione lo illuminerà di una luce incandescente che scioglierà le tre passioni che ottenebrano l'intelletto: brama, ira e offuscamento mentale; ed egli sarà così sulla via che conduce fuori del dominio della vita e della morte, giacché la mente non correrà più verso le cose del mondo, ma rimarrà costantemente fissa a quel fine supremo.
Allora, come un re che esulta ritenendo di essere, fra migliaia di uomini, il solo Signore, così pure colui che ha ottenuto la Consapevolezza esulterà pensando che, tra milioni di uomini, egli è il solo Signore della propria mente.
Canone buddhista, Mahaparinirvana sutra

(tratto da: Elogio dell'armonia. Pagine spirituali dalla tradizione buddhista, a c. di Roberto Russo, Assisi 1995

giovedì 17 febbraio 2022

Draghi dell'antichità

 

San Donato sconfigge il drago, basilica di Santa Maria Antiqua a Murano
immagine tratta dal sito Romano impero, che ringraziamo

«Secondo quanto riporta Svetonio, un monito celeste raggiunse l'imperatore Tiberio attraverso il seguente prodigio: "Si divertiva ad allevare un serpente dragone e un giorno, recandosi come sue abitudine a portargli il cibo con le sue mani, lo trovò divorato dalle formiche e fu avvertito che doveva guardarsi dalla violenza della folla".
Segno della predestinazione divina all'impero del fanciullo Alessandro Severo fu, secondo quanto si legge nell'Historia Augusta, il seguente prodigioso evento: "Sua madre, prima di darlo alla luce, sognò di partorire un piccolo drago color porpora". A questo proposito si ricordi che il color porpora era il colore del manto imperiale e che i draghi figuravano originariamente sui vessilli di popolazioni orientali (i Persici dracones), ma furono poi adottati anche da formazioni militari romane, ognuna della quali disponeva di un alfiere chiamato Draconarius.
Di Aureliano fanciullo l'Historia Augusta tramando poi quanto segue "...in primo luogo, quando era un bambino, un serpente si avvinghiò parecchie volte intorno alla sua bacinella, senza che fosse mai possibile ucciderlo, e da ultimo la madre stessa, che aveva assistito al fatto, non aveva voluto uccidere il serpente, considerandolo come uno di casa".
Relativamente a Nerone, Svetonio riferisce di come i due sicari incaricati da Messalina, moglie dell'imperatore Claudio, di ucciderlo durante il riposo pomeridiano, furono indotti a fuggire a causa del seguente prodigio: "La leggenda aggiungeva che gli assassini, atterriti da un serpente che si sollevava dal suo cuscino, se ne fuggirono. Questa favola si è formata perchè nel suo letto, attorno al suo guanciale, erano stati scoperti i resti di un serpente. Ciò nonostante, quando Agrippina fece incastonare questi resti in un braccialetto d'oro, Nerone lo portò per parecchio tempo attorno al suo braccio destro, lo gettò via infine quando il ricordo di sua madre gli divenne importuno e di nuovo lo fece ricercare, ma invano, al periodo delle sue ultime disgrazie". Anche Tacito fa riferimento al miracoloso scampato pericolo di Nerone: "Si narrava che due draghi gli avessero fatto la guardia quando era bambino: favolosa interpretazione, ispirata a leggende di altri paesi. Infatti egli stesso, pur non incline a denigrarsi, era solito narrare che nella sua camera era stato visto un solo serpente".

Alberto TampelliniDal serpente dell'Eden al "Magalasso". Indagine storica sul significato simbolico e culturale degli ofidi fra paganesimo e tradizione giudaico-cristiana, in: Pagani e cristiani. Forme ed attestazioni di religiosità del mondo antico in Emiliaa c. di Carla Corti, Diana Neri, Pierangelo PancaldiBologna, Aspasia 2003

In Umbria, un G7 sui temi dell'inclusione e disabilità

  E' in pieno svolgimento in Umbria l'incontro del G7 sul tema " Disabilità e inclusione ". Per l'Italia parlerà Aless...