Nel bel mezzo di questo caos morale ed emotivo, psicologi popolari e maestri religiosi, gente di un ottimismo e di una buona volontà patetici, si sono fatti avanti precipitosamente in modo fiducioso ad annunciare il loro messaggio di comfort. Rararamente preoccupati dell'aldilà, buono o cattivo che sia, da uomini del nostro tempo essi vogliono far funzionare le cose proprio per noi, qui e ora. Essi vogliono che noi, a tutti i costi, siamo illuminati, edificati. Si irritano di fronte alla nostra incresciosa tendenza a vedere il lato buio della vita moderna, perchè sono in grado di immaginare che essa ha un lato luminoso da qualche parte. Dopo tutto, non abbiamo realizzato i progressi più impressionanti? Lo standard di vita non va forse crescendo ogni giorno, e fra poco potremo lavorare sempre meno per potere godere sempre più? Con un po' di autoaiuto psicologico e un minimo decenti di conformismo religioso, ci si può adattare alla vacuità di vite che sono così beatamente prive di lotta, sacrificio o sforzo. Questi consiglieri volonterosi vogliono ravvivare la nostra fiducia in tutte le espressioni di buoni sentimenti borghesi che magicamente tramuteranno il dolore in piacere e il dispiacere in gioia perchè Dio è nel suo cielo e tutto va bene nel mondo.
mercoledì 31 marzo 2021
Thomas Merton, mistico e poeta
Nel bel mezzo di questo caos morale ed emotivo, psicologi popolari e maestri religiosi, gente di un ottimismo e di una buona volontà patetici, si sono fatti avanti precipitosamente in modo fiducioso ad annunciare il loro messaggio di comfort. Rararamente preoccupati dell'aldilà, buono o cattivo che sia, da uomini del nostro tempo essi vogliono far funzionare le cose proprio per noi, qui e ora. Essi vogliono che noi, a tutti i costi, siamo illuminati, edificati. Si irritano di fronte alla nostra incresciosa tendenza a vedere il lato buio della vita moderna, perchè sono in grado di immaginare che essa ha un lato luminoso da qualche parte. Dopo tutto, non abbiamo realizzato i progressi più impressionanti? Lo standard di vita non va forse crescendo ogni giorno, e fra poco potremo lavorare sempre meno per potere godere sempre più? Con un po' di autoaiuto psicologico e un minimo decenti di conformismo religioso, ci si può adattare alla vacuità di vite che sono così beatamente prive di lotta, sacrificio o sforzo. Questi consiglieri volonterosi vogliono ravvivare la nostra fiducia in tutte le espressioni di buoni sentimenti borghesi che magicamente tramuteranno il dolore in piacere e il dispiacere in gioia perchè Dio è nel suo cielo e tutto va bene nel mondo.
lunedì 29 marzo 2021
Omelie per la settimana santa: Giuseppe Angelini
(Giotto, Ingresso a Gerusalemme, Cappella degli Scrovegni a Padova)
È iniziata ieri, con la benedizione delle palme, la settimana della Passione di nostro Signore. Sarà una Settimana Santa molto particolare, data l'assenza dei riti collettivi così cari alla pietà cristiana, così preziosi nel loro concorrere a tenere l'attenzione sul grande Mistero che si sta per compiere. Ci aiutiamo dunque con la lettura di qualche riga tratta da un'omelia di mons. Giuseppe Angelini, teologo morale, autore fecondo e docente alla facoltà teologica dell'Italia Settentrionale. L'omelia è dedicata alla domenica delle Palme, ma la sua straordinaria attualità parla a tutti noi.
«L'aspetto più radicale della prova alla quale tutti noi siamo sottoposti e che minaccia di spogliarci di ogni fiducia è la solitudine. La vita è per tutti noi possibile unicamente a questa condizione, che l'attesa e addirittura il credito di altri nei nostri confronti la mostri praticabile. Quando invece si chiude attorno a noi il cerchio della solitudine, si spegne ogni attesa nei confronti del futuro, si spegne dunque la speranza, minaccia di rimanere nell'animo soltanto lo spazio per un inquietante desiderio di silenzio. Per parlare a chi vive questa prova della solitudine e del silenzio Gesù stesso dovette personalmente viverla. Nel racconto di Marco appare particolarmente evidente il tratto della progressiva solitudine alla quale Gesù è condannato; tutto pare cospirare a scavare un profondo intervallo di silenzio tra il Crocifisso e la moltitudine che sta intorno.
Vogliono Gesù solo innanzitutto i sommi sacerdoti e gli scribi, i quali cercavano il modo di impadronirsi di Gesù con inganno, per ucciderlo. Avevano bisogno di un inganno, perchè farlo allor scoperto, e addirittura durante la festa di Pasqua, li avrebbe esposti al rischio di un tumulto di popolo.
Il popolo non ci deve essere, non deve in alcun modo sapere.
Ma non è in ogni caso fatale che così accada, a prescindere dai propositi di sacerdoti e scribi? No, non è ineluttabile; pochi giorni prima, quando Gesù era entrato in Gerusalemme, si era radunata una folla. Quanto numerosa? Non sappiamo, ma in ogni caso una folla sufficiente per far temere tumulti. Il processo di Gesù e la sua conseguente passione hanno bisogno di censura».
da Andiamocene altrove - Omelie dell'anno B, Milano, Glossa 2008
Chi fosse interessato a conoscere l'intera omelia, può fare richiesta del pdf scrivendo a: stefania.biblioteca@gmail.com
giovedì 25 marzo 2021
Il Seminario celebra la sua festa!
Oggi, 25 marzo, il Seminario celebra la sua titolazione: è infatti dedicato all'evento salvifico dell'Annunciazione. Ripercorriamone cursoriamente un po' di storia.
La sua prima sede fu quella santa Giustina, in fondo all’odierna
via Garibaldi, la cui chiesa, antichissima, era stata eretta dai monaci
benedettini cassinesi alle dirette dipendenze del cenobio benedettino di santa Giustina a Padova.
Al momento della destinazione a Seminario, l’edificio
conservava ancora traccia di un ospedale per infermi, che era stata la prima
sede nella quale Barbara d’Austria aveva radunato le ragazze rimaste orfane o
disperse dalla famiglia in seguito al terremoto del 1570, per le quali poi la
stessa duchessa fonderà il conservatorio di santa Barbara nella zona di corso
Giovecca.
Nel 1584, in ottemperanza alle costituzioni del Concilio di
Trento (1545-1563) il vescovo Paolo Leoni ottiene da papa Gregorio XIII l’autorizzazione ad istituire il Seminario.
Il successore del vescovo Leoni, cioè Giovanni Fontana, il
vescovo che più di tutti incarnava le istanze di san Carlo Borromeo, diede un
grande impulso allo sviluppo dell’istituzione ampliando gli edifici e
acquistando l’orto in una zona contigua.
Il vescovo Fontana è peraltro responsabile dell’istituzione
di un organismo collaterale a quello seminariale, cioè il collegio dei
“chierici turchini”. Essi costituivano la “riserva” dei candidati, ed
affiancavano i seminaristi nel servizio liturgico della Cattedrale.
Il 22 luglio 1584, domenica IX dopo la Pentecoste, 14 putti
rivestiti di tonaca rossa prendono possesso della loro casa di formazione. Per
chi ne ha curiosità, il bel libro di mons. Tiberio Bergamini ne riporta i nomi
uno per uno.
Il primo sacerdote ad uscire dal seminario locale è don
Pietro Anti, ordinato il 23 settembre dello stesso 1584. Dalla seconda visita pastorale di Giovanni Fontana
apprendiamo che don Pietro Anti nel 1597 era parroco ad Albarea, parrocchia che
solo l’anno precedente era stata separata da Ducentola. Questo paese che dista
circa 18 km da Ferrara è
importante perché vi si tenne nel medesimo 1584 la prima giornata pro Seminario,
che per la cronaca rese «due sacchi di formento per l’amor di Dio».
Nel 1721 il cardinal Ruffo decise di trasferire
la sede del seminario nell’antico palazzo Costabili-Trotti a motivo della sua
vicinanza con la cattedrale, dove i seminaristi dovevano attendere alle
celebrazioni liturgiche.
Il card. Marcello Crescenzi nel 1755 lo amplia con l’unione
di un altro palazzo attiguo e di alcune case, che si trovavano verso la strada di Gorgadello, odierna via Adelardi.
Nel 1953 viene dotato di nuove aule scolastiche
da mons. Ruggero Bovelli, che nel medesimo anno cura pure altri lavori di rinnovamento.
È l’arcivescovo Natale Mosconi che progetta e realizza, nel 1955-56, l’imponente edificio che ci
ospita. La scelta del luogo, all’immediata periferia della città, risponde a
nuove esigenze pedagogiche e numeriche. La sede viene trasferita nel 1956 e già
durante l’episcopato dello stesso mons. Mosconi vengono realizzati notevoli
ampliamenti nel 1961 e nel 1976.
Il seminario abita dunque questa sede da 65
anni.
Ad maiora!
lunedì 22 marzo 2021
Salvatore Natoli sul dolore, in "Le parole ultime. Dialoghi sui problemi del «fine vita»"
La sofferenza è in primo luogo esperienza di una perdita: è diminutio, danno. Danno e perdita che possono essere di vario tipo e natura: può trattarsi di una patologia pesante, può essere un disturbo di relazione con gli altri, con il mondo. Quando gli uomini soffrono, di qualunque cosa soffrano, si sentono impediti, mutilati, distrutti. Chi accusa un dolore è impedito nel movimento, nel gesto, il corpo è piegato. L'intensità del dolore espropria l'uomo dalla mente, lo oscura: più il dolore è acuto, meno si è consapevoli di se stessi. Il dolore estremo fa perdere la ragione.»
lunedì 15 marzo 2021
Padre Mariano Ballester, "La meditazione come offerta"
Leggiamo oggi qualche riga di padre Ballester sulla meditazione:
Meditare con questo spirito non è certo accontentarsi di cose generiche o astratte. La volontà di auto-offerta dev'essere molto concreta: si tratta di cominciare e di concludere l'esperienza meditativa con un fermo proposito che nulla si farà durante il giorno senza offrirlo a Dio e al suo piano universale. Bisogna consacrare il giorno intero, in tutti i suoi particolari, ed enumerare questi particolari, se necessario, alla luce della perenne apertura e dedizione a Dio».
lunedì 8 marzo 2021
Ricordando madre Cànopi
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario della morte di madre Anna Maria Canopi, benedettina, prima badessa dell'abbazia Mater Ecclesiae, da lei fondata sull'isola di San Giulio d'Orta. Mentre ne celebriamo il ricordo, rileggiamo poche brevi parole da un suo prezioso libretto, Voi mi conoscete, Lectio divina sulla vita consacrata, uscito a Roma nel 1981 per la casa editrice delle Paoline.
martedì 2 marzo 2021
Universalità del messaggio di Raimon Panikkar
In Umbria, un G7 sui temi dell'inclusione e disabilità
E' in pieno svolgimento in Umbria l'incontro del G7 sul tema " Disabilità e inclusione ". Per l'Italia parlerà Aless...
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Nell'ultimo contributo pubblicato, Nereo Alfieri citava le isole Elettridi tra i miti arcaici relativi alla foce dell' Eridano . A...
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Il 17 maggio u.s. padre Mariano Ballester , direttore spirituale del Collegio Internazionale del Gesù , è tornato alla dimora eterna. Limpid...
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( Immagine tratta dal sito FeDetails , che ringraziamo ) Ritorniamo sulla principale struttura d'accoglienza per l'infanzia ab...