Madonna in trono
Ercole de' Roberti (1461 ca.-1496)
Ferrara, Pinacoteca Nazionale
Ercole de' Roberti (1461 ca.-1496)
Ferrara, Pinacoteca Nazionale
"Nel dipinto di Ercole de' Roberti, lo sguardo premuroso di una madre, rivolto a un figlio che ci guarda incuriosito, si abbina al lieve tocco delle mani che carezzano il Bambino più che sostenerlo. Ma questa apparente dolcezza si coniuga a una serie di dettagli iconografici che rinviano alla futura morte di Cristo: la lastra marmorea su cui siede Maria ricorda la pietra del sepolcro, mentre le rose rosse, con le spine ben evidenti, richiamano il peccato originale, redento dal martirio di Cristo sulla croce.
(dettaglio da Antoon van Dick, Ritratto di donne con rose)
La rosa rossa, più in generale, è simbolo di martirio (Durandus, Rationale, III, 18) e per sant'Ambrogio rinvia al sangue versato da Cristo. Il simbolismo della rosa, peraltro, si adatta bene anche a Maria: lo stesso sant'Ambrogio racconta come la rosa fosse in origini priva delle spine che sarebbero apparse solo dopo il peccato originale; per questo Maria, nata senza macchia, viene definita da Ambrogio «rosa senza spine». La rosa, inoltre, compare nelle litanie lauretane («Rosa mistica») e Dante (Paradiso XXIII, 73-74) ci presenta Maria come «la rosa in che 'l verbo divino / carne si fece». La rosa rossa infine simboleggia i dolori della Vergine durante la Passione"
Il brano è tratto dal volume La Bibbia nella pittura ferrarese, a c. di Andrea Emiliani e Gianni Venturi, Fondazione Carife, Viviani editore 2009; l'intero contributo è consultabile in biblioteca alle norme di regolamento.
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