martedì 29 gennaio 2019

La Madonna in trono di Ercole de' Roberti


Madonna in trono
Ercole de' Roberti (1461 ca.-1496)
Ferrara, Pinacoteca Nazionale

"Nel dipinto di Ercole de' Roberti, lo sguardo premuroso di una madre, rivolto a un figlio che ci guarda incuriosito, si abbina al lieve tocco delle mani che carezzano il Bambino più che sostenerlo. Ma questa apparente dolcezza si coniuga a una serie di dettagli iconografici che rinviano alla futura morte di Cristo: la lastra marmorea su cui siede Maria ricorda la pietra del sepolcro, mentre le rose rosse, con le spine ben evidenti, richiamano il peccato originale, redento dal martirio di Cristo sulla croce.

(dettaglio da Antoon van Dick, Ritratto di donne con rose

La rosa rossa, più in generale, è simbolo di martirio (Durandus, Rationale, III, 18) e per sant'Ambrogio rinvia al sangue versato da Cristo. Il simbolismo della rosa, peraltro, si adatta bene anche a Maria: lo stesso sant'Ambrogio racconta come la rosa fosse in origini priva delle spine che sarebbero apparse solo dopo il peccato originale; per questo Maria, nata senza macchia, viene definita da Ambrogio «rosa senza spine». La rosa, inoltre, compare nelle litanie lauretane («Rosa mistica») e Dante (Paradiso XXIII, 73-74) ci presenta Maria come «la rosa in che 'l verbo divino / carne si fece». La rosa rossa infine simboleggia i dolori della Vergine durante la Passione"

Il brano è tratto dal volume La Bibbia nella pittura ferrarese, a c. di Andrea Emiliani e Gianni Venturi, Fondazione Carife, Viviani editore 2009; l'intero contributo è consultabile in biblioteca alle norme di regolamento.

mercoledì 23 gennaio 2019

Carnevali Rinascimentali a Ferrara


Anche quest'anno il primo segnale di primavera è dato dalle chiarine dei figuranti del palio, protagonisti del "Carnevale degli Este", ediz. 2019.
Sull'argomento possiamo consultare un bel volumetto uscito nel 2017 per la casa editrice ferrarese Nuovecarte, dalla prestigiosa penna di Gina Nalini Montanari.
Il volume reca per sottotitolo "La corte estense si diverte", e si avvale della prefazione del maestro Carlo Bassi. Ne leggiamo insieme qualche riga, invitandovi come sempre a leggere il seguito presso i locali della biblioteca, in via G. Fabbri 410.


"Il filo di questa narrazione si srotola attorno al mondo splendido della corte estense tra Quattro e Cinquecento: da Ercole I ad Alfonso II. Sono questi gli anni in cui Ferrara, assunto l'aspetto di una grande città rinascimentale, è diventata uno dei centri più rappresentativi della realtà culturale italiana. La letteratura, le arti figurative e quelle applicate, la musica, il teatro, l'astrologia e anche la botanica, sotto la protezione dei duchi, grandi mecenati, conobbero una straordinaria fioritura che elaborò un proprio linguaggio e una propria identità; mentre la corte estense diveniva un polo di riferimento per le corti europee. 
Nel mecenatismo rivolto a tutte le arti il duca individuava lo strumento duraturo, funzionale alla gestione, alla propaganda del potere e soprattutto alla sua personale affermazione. Per governare con successo era necessario ostentare bellezza, fastosità, grandezza da praticarsi con «larghezza ed ampiezza nello spendere oro e argento». Solo così si poteva perseguire la magnificentia
Dentro il mondo della corte esplodevano cerimonie, feste, spettacoli, banchetti, sontuose sfilate per le vie della città in occasione di matrimoni, battesimi e ricevimenti di ospiti illustri o di altre ricorrenze particolari. Eventi, questi, appartenenti ai rituali quotidiani della vita di corte, ma che si trasformavano in pubbliche occasioni di grande spettacolarità cui prendevano parte l'intera città e gli ospiti provenienti dalle corti più lontane".

venerdì 18 gennaio 2019

Ancora su Sant'Antonio in Polesine


Sono giorni di festa, per il monastero benedettino di Sant'Antonio in Polesine, carissimo a tutti i ferraresi. Andiamo dunque a pescare qualche notizia da una bella pubblicazione del 2006, curata da Chiara Guarnieri e consultabile in biblioteca

"Il monastero di S. Antonio in Polesine venne fondato nel 1257 dalla beata Beatrice d'Este su un'isola che si era formata sul corso del Po e che tale rimase fino al 1451 quando Borso d'Este decise di riunificarla alla città. Nonostante ciò il suo carattere insulare è sempre rimasto ben individuabile nella planimetria urbana, ma ancora più percepibile nell'aspetto architettonico e nell'atmosfera che rimane tuttora intatta in questa parte della città. Ancora oggi i ferraresi vengono attratti da questo monastero, e varcandone la porta - che ospita ancora la statua del santo - entrano in una dimensione di pace e di sospensione del tempo. La primavera vede l'ormai consolidato rito della visita al ciliegio giapponese che fiorisce maestoso all'entrata della chiesa.
Proprio per mantenere questo aspetto unitario non ci si è voluti limitare allo studio dei dati forniti dallo scavo e dei suoi materiali, ma si è pensato di estendere una ricerca globale a tutta l'area dell'isola; un lavoro corale quindi, nel quale sono state coinvolte diverse professionalità i cui studi hanno permesso di puntualizzare - ed in alcuni casi anche di indagare per la prima volta - una realtà che si è sempre presentata a parte rispetto al contesto urbano, a cominciare dall'aspetto geomorfologico così saldamente legato alla nascita stessa del monastero"

Amplieremo certamente la lettura aggiungendo altri particolari sulla storia di un luogo tanto amato; nel frattempo, per chi desiderasse approfondire, il volume è disposizione presso la nostra sede, consultabile alle norme di regolamento

mercoledì 16 gennaio 2019

Solennità della beata Beatrice II d'Este


Come ogni anno, presso il monastero di Sant'Antonio in Polesine verrà celebrata la solennità della beata Beatrice II d'Este, fondatrice del monastero. Il triduo verrà predicato da don Andrea Zerbini.

Questo il programma:
Mercoledi 16 gennaio 
ore 16:45 Vespri
ore 17:30 Santa Messa

Giovedi 17 gennaio - solennità di sant'Antonio abate
ore 10:30 Santa Messa
ore 16:45 Vespri
ore 17:30 Santa Messa

Venerdi 18 gennaio - solennità della beata Beatrice II d'Este
ore 10:30 Santa Messa
ore 16:45 Vespri
ore 17:30 Solenne Concelebrazione Eucaristica
                 presieduta da S.E. Mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio

ogni giorno, al termine della santa Messa, avrà luogo una breve funzione nella Cappella della Beata Beatrice


venerdì 11 gennaio 2019

Illuminata Bembo, biografa di Caterina Vegri


Suor Illuminata Bembo, discendente dell'illustre casata veneziana, conosce Caterina Vegri a Ferrara, nel primitivo monastero del Corpus Christi; la seguirà poi anche a Bologna, divenendone la custode "discreta e attenta" e, alla morte della santa, la biografa ufficiale. L'edizione critica, curata nel 2001 da Silvia Mostaccio per SISMEL - Edizioni del Galluzzo¹, fu preceduta da una semplice e ornata pubblicazione "pro manuscripto" uscita a Ferrara nel 1989 per opera delle sorelle clarisse del Corpus Domini².
L'introduzione a questa edizione locale venne curata da don Giuseppe Cenacchi; ne riportiamo un breve stralcio:
«Illuminata Bembo, figlia del patrizio veneziano Lorenzo, aveva come si suol dire le carte in regola per affrontare l'impresa di biografa: colta per tradizione familiare, retta di mente e onesta nella vita, religiosa esemplare a Ferrara e abbadessa di valore a Bologna, stimata dai suoi contemporanei, dimostra anche di essere scrittrice di talento a conoscenza del movimento riformatore, sviluppatosi durante il sec. XV e noto con il nome di "devotio moderna". Lo stesso monastero del Corpus Domini aveva aderito alla riforma e teneva contatti di formazione e dei aggiornamento con esponenti del francescanesimo "osservante". La nostra scrittrice aiuta il lettore ricordandogli, in forma didattica, che l'opera è redatta con "balbucente lingua" e "tremante mano", quasi a sollecitare tutti, anche coloro che pensassero di non poter sostenere il peso e la fatica dell'apprendimento.


Il contenuto, è ancora l'autrice che spiega, comprende tre parti: vita (I-VII cap.); morte (VIII); eventi miracolosi dopo la morte (IX). La prima parte è suddivisa secondo sette argomenti, sotto i quali si annotano i fatti senza la preoccupazione cronologica. Primo in assoluto l'amore: ispiratore della santità e della totalità dell'essere e dell'agire, essenza della completa oblazione e della permanente consacrazione. All'amore si giunge con la pienezza del dono mediante tre vie, tracciate in base al classico ordine della "via negationis", "via affirmationis", "via eminentiae". Come concreto segno di questo itinerario viene ricordata e motivata la scelta definitiva di santa Caterina a favore della regola di santa Chiara, dopo un primo periodo di soggiorno al Corpus Domini» [...]

¹fa parte della collana La santa e la città, consultabile in biblioteca e accessibile al prestito esterno
²questa fonte è ovviamente accessibile solo in loco.

La seconda immagine è tratta da wikipedia, scaricabile a questo link.

lunedì 7 gennaio 2019

Nuova mostra a Palazzo dei Diamanti


Dal 16 febbraio 2019 Palazzo dei Diamanti ospiterà la nuova esposizione su Giovanni Boldini, il pittore ferrarese iniziatore di una nuova tipologia di ritratto, voluttuosa e chic, con la quale ha immortalato i protagonisti e soprattutto "le" protagoniste della Belle Epoque
L'esposizione, dall'emblematico titolo Boldini e la moda, aprirà il 16 febbraio e si protrarrà fino al 2 giugno 2019.

In Umbria, un G7 sui temi dell'inclusione e disabilità

  E' in pieno svolgimento in Umbria l'incontro del G7 sul tema " Disabilità e inclusione ". Per l'Italia parlerà Aless...