lunedì 10 dicembre 2018

Per le vie del ghetto. Storie e luoghi della comunità di Ferrara

(foto tratta dal profilo Instagram lu_crizia)

Esce in questi giorni la guida "Per le vie del ghetto. Storie e luoghi della comunità di Ferrara", volume curato da Rita Castaldi. A Ferrara, la segregazione forzata nel ghetto entrò in vigore definitivamente solo nel 1627 - relativamente tardi, rispetto ad altre città dell'Emilia Romagna. 

Leggiamo, nel contributo di Fulvio Papouchado reperibile in rete, "Di tanto in tanto le aree destinate agli ebrei venivano ampliate per far fronte al loro aumento numerico ma conservarono sempre il ruolo di separazione dai cristiani, oltre che di salvaguardia dell’identità giudaica e di protezione dagli occasionali assalti della plebe. I “serragli” ospitavano tutte le istituzioni religiose e amministrative necessarie per il prosieguo dell’esistenza comunitaria, quali la macelleria kasher, la sinagoga, la scuola elementare, il forno delle azzime, gli enti di autogoverno e il tribunale rabbinico.
[...]
La cultura ebraica non fu soffocata dalla clausura nel ghetto. Molti ghetti ospitavano le accademie nelle quali era tenuta viva la cultura religiosa esplicitata soprattutto nelle opere esegetiche e di filosofia. La dottrina mistica della qabbalah fiorì nelle strette vie dei ghetti di Ferrara e Modena offendo un’ascetica evasione dall’opprimente clausura attraverso pratiche spirituali di gruppo. Tra i sapienti rabbini che ispiravano queste riunioni citiamo Leon Modena, Isacco Lampronti di Ferrara, Abraham Rovigo di Modena. Questi esponenti di diverse correnti filosofiche arricchirono la vita culturale italiana mediante la diffusione delle loro opere, scritte in italiano o tradotte dall’ebraico, che oltrepassavano le mura del ghetto e influenzavano in parte la cultura cristiana, anche profana. L’umanesimo ferrarese, ad esempio, fu plasmato anche grazie all’apporto di alcuni ebrei, come il poliedrico Abraham Farissol".

Il volume di Rita Castaldi verrà presentato mercoledi 12 dicembre p.v. alle ore 17:30 presso la libreria Sognalibro di via Saraceno dall'architetto Laura Graziani Secchieri e dal rabbino capo della comunità ebraica di Ferrara Rav Luciano Meir Caro.


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